Il sermone non vax di Conrad Vine

Tre membri di chiesa che mi vogliono bene, ognuno per suo conto, mi hanno inviato un sermone di un pastore inglese che oggi serve negli USA certo Conrade Vine.(https://youtu.be/VOGZcuDr1HE) Uno strano sermone condito da applausi come un comizio e che ha come finalità quella di convincere la Conferenza Generale a ritirare, perché illegali, i documenti denominazionali che incoraggiano la vaccinazione ma, anche a chiedere scusa alla chiesa mondiale e perfino risarcire i membri di chiesa danneggiati da queste prese di posizione.

 

Ritengo doveroso intervenire ma, premetto, che se il covid non esiste, se equivale ad una piccola influenza, se è tutto sommato un criceto come lo ha definito un amico a me molto caro, tutto ciò che dico non ha valore. Io penso però che i fatti parlano di una tigre feroce, un’epidemia tra le peggiori della storia e che se i danni sono inferiori a quelli del passato è dovuto alle capacità curative del nostro tempo.

Ritorniamo a Vine

 

Hanno preso posizione a favore della vaccinazione anti Covid : L’Istituto di ricerche bibliche, L’università medica avventista Loma Linda, Il dipartimento della Libertà religiosa e degli affari pubblici, il dipartimento della temperanza, l’ADCON, un ente avventista di controllo amministrativo. Il pastore Vine contesta queste prese di posizione adducendo quattro ragioni sostanziali:

1 – L’illegalità di ognuno dei documenti in rapporto agli statuti avventisti

I documenti sarebbero illegali perché tutti affermano non essere l’argomento un problema teologico ma, cosi dicendo fanno un ragionamento teologico e esprimono una sorta di “verità teologica” che i regolamenti avventisti attribuiscono alla sola autorità della Chiesa avventista mondiale unità in assemblea solenne composta da una maggioranza di delegati laici.

Il ragionamento, come tutti quelli sbagliati, ha un elemento di verità in un insieme che non sta in piedi per almeno le seguenti ragioni:

  • Il pastore Vine equipara le convinzioni sul vaccino anticovid espresse dalle istituzioni avventiste ad una dottrina tipo una dei 28 punti dottrinali soltanto perché la convinzione ha a che vedere con la coscienza e la fede. È certo vero che ogni atto ha a che vedere con la coscienza e con la spiritualità ma, se l’assemblea mondiale dovesse esprimersi su ogni cosa che ha a che vedere con la coscienza e la spiritualità dovremmo avere qualche migliaio di punti dottrinali. I punti dottrinali sono 28, quelli della confessione di fede sono 13 poiché costituiscono il minimo indispensabile richiesto a chi intende vivere il progetto avventista.

La posizione sul vaccino anticovid è una posizione che ha a che vedere con la scienza, l’economia, con la storia, certamente con la libertà. È perciò normale che i rappresentai delle istituzioni i quali possono attingere a 400 università avventiste ivi compresa una eccellenza della medicina quale Loma Linda si esprimano su una problematica che ha tanti precedenti nella storia.

È convinzione scientifica universale che le aspettative di vita sono passate da 35-40 anni a oltre gli 80 in Occidente anche grazie alle vaccinazioni. Non c’è nulla di anormale associare il vaccino anti Covid agli altri vaccini.

In Italia sino agli anni 80 abbiamo avuto non uno ma 4 vaccini obbligatori relativi al vaiolo, al tetano, alla difterite e alla poliomielite. Anche su quelli ci sono stati i bastian contrari ma non i movimenti di massa attuali dovuti quasi certamente non a motivi scientifici (la parte di scienza no vax è decisamente minoritaria) ma più semplicemente al fatto che per i vaccini obbligatori precedenti era sufficiente una puntura mentre il vaccino anti Covid prevede rinunce numerose…

Equiparando la posizione sui vaccini anticovid a una dottrina il pastore Vine compie un atto che spacca la chiesa in due e se seguito produrrebbe la scissione.

La posizione sul vaccino è frutto soprattutto di convinzioni scientifiche piuttosto che dottrinali.

 

2 -la libertà di coscienza e il suo rapporto con lo Spirito Santo

Il Vine accusa le posizioni della dirigenza avventista sul vaccino come un impedimento all’azione dello SS attraverso lo schema: problema, opera dello SS, convinzione…Questo schema ha certamente un valore riguardo alle scelte etiche e spirituali dell’esistenza ma, se fosse possibile applicarle a tutto vorrebbe dire che per gli avventisti non dovrebbero esistere le professioni, le competenze… Nel costruire una casa non sarebbe una questione di ingegneri, di architetti, di maestranze… L’opera dello SS ha che a che vedere non con le tecniche edilizie ma con l’etica edilizia. Il vaccino è scienza, è tecnologia. Il problema va posto su basi scientifiche non fideistiche.

Il pastore Vine, avrà tutte le buone intenzioni ma la sua visione è divisiva della chiesa. Se essere pro vax o il contrario equivale ad una dottrina.

 

3 – Vine denuncia lo snaturamento del ruolo del dipartimento libertà religiosa che da tutela per gli avventisti fedeli diventa il suo contrario difendendo indirettamente le sanzioni statali per i no vax

Il ruolo del dip. L.R. è quello di difendere gli avventisti quando i loro no significano fedeltà a delle direttive divine. Considerare il no al vaccino come il no a un comandamento divino somiglia tanto al no che sarebbe divino per i testimoni di Geova riguardo alle trasfusioni di sangue.

Il teorema secondo il quale lo stato che proibisce va sempre verso una deriva persecutoria e autoritaria non ha alcun senso. Equiparare le proibizioni temporanee dovute al virus alle leggi naziste non è solo ridicolo, e per me intellettualmente criminale, perché incoraggia i meno preparati a non vaccinarsi, a non vaccinare i propri figli e quindi esporsi ed esporre alla morte. Da decenni abbiamo obblighi vaccinali.

Nessuno stato nel momento in cui esiste può risparmiarsi l’elaborare leggi obbligatorie e farle rispettare con l’uso della forza, se occorre. Nessuno stato può esistere senza tribunali e corpi di polizia.

La differenza tra uno stato totalitario ed uno stato democratico non consiste nel fatto che solo il primo emana leggi da rispettarsi obbligatoriamente ma, dalle finalità delle sue leggi. In Italia, come in qualunque stato serio molte cose sono proibite: anche abbattere un albero nella propria terra, o costruire casa in certi luoghi, o anche semplicemente rifare la facciata di una casa…Se questi atti danneggiano la collettività.

Nello specifico abbiamo un morbo che uccide. In Italia in due anni sono morte circa 150.000 persone in più degli anni precedenti. Assumere provvedimenti è un dovere assoluto dello stato. Certo, nell’assoluto può essere che lo stato assuma provvedimenti sbagliati. Ma, se accade vanno discussi sul piano scientifico non dottrinale.

Gli stati a volte sbagliano sia nel proibire che nel permettere e se ne deve poter discutere ma non chiamando in causa lo SS. Negli USA dove VINE vive qualsiasi idiota può comperarsi un fucile mitragliatore. In Italia è proibito avere armi da guerra. Chiedete ai genitori dei ragazzi sterminati nella propria scuola qual è la legge più autoritaria.

4- Ingenti ricavi economici che le istituzioni avventiste ricaverebbero dall’obbligo vaccinale

Non ho ben capito le accuse che Vine fa alle autorità della chiesa in rapporto al danaro. Sul tema pero ho ben capito due cose.

Vine critica il fatto che la chiesa prenda soldi dallo stato vedendo in questo un venir meno alla formula cavouriana ed evangelica: Libera chiesa in libero stato. Io credo molto in una libera chiesa all’interno di un libero stato ma, due soggetti sono liberi non quando non hanno relazioni ma quando non hanno relazioni sbagliate, quando una parte prevarica l’altra.

I cittadini avventisti pagano le tasse come tutti. E dato che tutti gli incentivi vengono attinti dalle tasse non vedo quale sia il problema se le istituzioni benefiche della chiesa ricevano in affido dei fondi per le loro istituzioni benefiche e umanitarie.

Da parecchio tempo in Europa, nella sua libertà, lo stato affida dei fondi alla chiesa avventista. E’ un fatto di cui essere fieri. Sino a quando lo stato nulla chiede, è un segno di stima e la prova di una testimonianza che ha funzionato.

Vine infine ricorre all’argomento profetico predittivo affermando in sintesi:  Noi sappiamo quale sarà il ruolo che avranno gli Stati Uniti di America nel tempo finale. Come possiamo noi ricevere fondi da istituzioni americane se sappiamo cosa diventeranno gli Stati Uniti verso il popolo avventista quando si trasformeranno nel mostro predetto da apocalisse 13:11-18?

Il discorso pare filare. Ma c’è un problema. Quale Conferenza Generale ha stabilito che questa interpretazione compiuta dai pionieri si realizzerà così come l’hanno compresa i pionieri? Su questa interpretazione sono passati 150 anni e secondo me, e non solo secondo me, la storia l’ha sin qui smentita? Questa interpretazione della profezia è stata creduta ed è creduta da molti avventisti ma non è mai diventata una dottrina, non è materia di fede. Non appare né tra i 28 punti dottrinali né nella confessione di fede. È vero che Ellen G. White l’ha fatta sua e qui il discorso si fa complicato e non ho ora il tempo di farlo. Ciò che è certo che sin qui la storia del papato e degli USA non ha camminato secondo quello schema.

Le profezie predittive sono sempre state chiare storicamente a cose avvenute. Il principio è stabilito da Gesù: “Vi ho dette queste cose perché quando saranno avvenute sappiate che ve le ho dette”!Giov. 16:4

Tutto ciò nulla toglie alla grandezza di Ellen White al quale ho dedicato il mio maggiore lavoro storico teologico.  Vedi Rolando Rizzo, l’eredità di un profeta, pag.530  ADV 2005