Convinzioni relative e convinzioni assolute

 

Convinzioni relative Convinzioni assolute

dubbio
Venerdì scorso ho ricevuto nella posta riservata di FB la lettera di un carissimo giovane che vive in una delle comunità di cui sono stato pastore. Lo chiamerò convenzionalmente Luca. La lettera assai lunga, la riportò nei suoi elementi essenziali e gli rispondo pubblicamente  nella idea che esistono altri ragazzi avventisti che come lui si pongono i medesimi problemi. Ecco la lettera

 

 


Caro Rolando,

Come posso credere ancora? Oggi viviamo in un mondo che è sicuramente diverso da quello in cui Gesù è nato e vissuto in forma umana. A quel tempo il valore della divinità comunque era presente e dominante; oggi la religione è quasi un dettaglio che caratterizza le persone. Oggi le cose non durano a lungo, anzi se una cosa non pare funzionare, si preferisce rimpiazzarla che ripararla.

Ai tempi di Gesù una parola data aveva il suo valore mentre  oggi… Non crediamo in ciò che non si vede, e cerchiamo le cose tangibili, non astratte…

Ai tempi di Gesù il peccato aveva il suo peso… oggi tutto passa dai tribunali, costruiti sulle regole, articoli, commi, leggi che l’UOMO ha creato e non Dio…

Se dovessi io, come avventista, definire cosa è la mia religione … Non posso che pensare che è una cosa relativa… se ci sono così tante religioni nel mondo, ed ognuno crede di aver ragione a modo suo, come posso io continuare a credere di avere ragione?

C’è una documentazione attendibile che dice che la Bibbia è vera e che narra cose vere?

 È difficile per me, giovane cresciuto nella mentalità avventista, ora che mi pongo le grandi domande sui misteri dell’universo, di continuare a credere in un Dio che non ho mai visto, che ho pregato e non ho avuto  risposta… Alla fine se tutti iniziassero a dire che superman esiste, per me non ci sarebbe differenza: non ho  prove concrete per dare torto o ragione a questa credenza o ad altre.

 


Rispondo

Caro Luca,

intanto ti ringrazio di avermi scritto confermandomi perciò affetto e fiducia. Ho ridotto la lettera per esigenze redazionali ma credo di aver mantenute intatte tutte le domande e i dubbi che ti poni. Scusami se numero le cose che ti dico, è un modo mio ma anche di altri, di concentrare l’essenziale ed esprimerlo con semplicità.

1- A prima vista la tua parrebbe una lettera strana essendo tu avventista, battezzato nella fede avventista dopo avere ricevuto una serie di Studi Biblici che, nel caso, sono stato proprio io a darti.

Se vivi questi dubbi radicali non è colpa tua quasi che le riflessioni prima del battesimo tu li avessi vissute con superficialità. Non è nemmeno colpa mia perché quando ti ho istruito l’ho fatto con serietà.  Non c’è nessuna colpa ma solo un problema di crescita.

Quando hai ricevuto SB eri uno studente intelligente e un assiduo frequentatore della comunità assieme alla tua famiglia. I “miei” SB sono caduti in un terreno ben predisposto a livello famigliare e comunitario e la sua accettazione è stata favorita da queste due cose. Noi pastori non abbiamo i mezzi per capire quanto il clima favorevole incide sulla decisione battesimale.  Di esperienze simili ne ho vissute molte e la fase di crescita spesso è stato uno sviluppo in positivo delle convinzioni acquisite, qualche volta, come nel tuo caso, ha attraversato il deserto del dubbio e si è conclusa con decisioni variegate.

Se alcuni membri della tua comunità conoscessero questi tuoi dubbi, come li hai rivelati a me, te ne farebbero una colpa. Non prenderli in considerazione. La fede non è un oggetto che si trasmette una volta per tutte. Quella vera è un esercizio di libertà e dell’uso della ragione di cui Dio ti ha dotato. Troppi ne fanno invece una questione di tradizione e di famiglia ed evitano ogni riflessione. E’ uno degli elementi di debolezza della comunità in cui vivi.  Io mi complimento con te che hai accettato la sfida della riflessione, se la accompagni alla preghiera umile, sono convinto che ne uscirai rafforzato.

2 – Le mie parole finali parrebbero non avere inteso il fatto che tu ritieni che le tue preghiere non abbiano ricevuto sin qui risposte.

E’ cosa assai complessa la preghiera. Tanto è vero che i discepoli di Cristo gli confessarono che non sapevano pregare. Io, dopo decenni di preghiera, non so ancora pregare. Io non ti invito a pregare come esercizio di fede ma come esercizio di umiltà. L’universo nel quale viviamo, e l’umanità di cui facciamo parte, è tutto meno che una cosa semplice. Un filo d’erba è intriso di cose non comprese anche dal botanico più competente. Umiltà vuol dire consapevolezza della propria limitatezza di fronte all’infinito.

L’ umiltà è segno ed esercizio di intelligenza. Pregare vuol dire accedere al soccorso , se c’è. E la fede spesso sopravviene.

Io sono convinto che c’è. La mia esperienza mi dice che la preghiera è ascoltata e che risposte arrivano, non sempre come vorremmo in quantità e qualità, ma arrivano. Nella mia vita sono arrivate. Ne sono certo. Ma devono arrivare nella tua. Continua a pregare. Senza bisogno di fare i calli alle ginocchia. E’ sufficiente che nella giornata, nei momenti cruciali che sono tanti, alzi gli occhi dell’anima al cielo e chiedi di soccorrere la tua incredulità.

3 – Certo che viviamo in un mondo diverso; l’uomo sente anche e spesso pensa in modo diverso. Ciò non toglie che se leggiamo le riflessioni di un uomo che ha vissuto tremila anni prima di Cristo: gli interrogativi e i bisogni di fondo sono poi quelli umani: bisogno di amore, di speranza, di futuro. Certo, nel passato si credeva più facilmente. Si viveva immersi, dipendenti, minacciati e gratificati dalla natura a tutto tondo. Oggi viviamo realtà dove iddio non appare. Un grattacielo, un computer… Paiono cose tutte umane… Eppure sono frutto della mente… Che nessuno s’è creata… Vedi che entriamo di nuovo nel mistero?

Ma anche oggi vale la Parola data ed esiste un orizzonte di valori in cui molti esseri umani si muovono imperfettamente ma con coerenza. La TV e alcuni avventisti fanno percepire ai giovani soltanto un mondo frivolo, becero, violento, immorale… Ma se tutte queste cose esistono nel mondo, il mondo non è così. Hai mai sentito parlare di Mandela, Borsellino, don Puglisi, don Diana…? Sono solo le figure rese pubbliche di un mondo di valori assolutamente più vasto di quanto vogliono far credere la TV spazzatura e gli avventisti che si vantano di non leggere il giornale…

4 – No, la religione non è un dettaglio nemmeno per l’uomo di oggi. Pare che sia così ma, non è così. Pare così per tanti ma non è così per nessuno. Molti, anche famosi, che hanno apparentemente vissuto la religione come un dettaglio…sono morti con il rosario o il vangelo in mano da loro richiesti con convinzione.

Una recente inchiesta condotta nella secolarizzata  Germania ha dimostrato che le persone che frequentano il culto sono assai di più di coloro che frequentano gli stadi di calcio. Il culto domenicale o sabatico lo frequentano sparpagliati in piccoli gruppi ed hanno quindi poca visibilità, gli stadi sono frequentati da folle che si sono raggruppate. La percezione non rispecchia la realtà. No, caro Luca, la fede, grazie a Dio è ancora viva e vegeta nel mondo.

5 – Le leggi degli uomini che oggi, almeno in Occidente, sono assai più vicine alle leggi di Dio (vedi la solidarietà legale: la pensione agli invalidi… Ne è un esempio) non dimostrano l’esistenza di Dio ma dimostrano tutto ciò che si muove nell’animo umano in grado di pensare il mondo, di uscire da se stessi e di pensare agli altri… Tutto ciò differenzia l’uomo dal resto del creato e ne fa il soggetto della prima pagina della Bibbia: “Creato ad immagine di Dio”. Ne fa comunque un mistero che non può essere la conseguenza della mescolanza casuale della materia.

6 –  No, caro Luca, nessuno di noi e nemmeno tu, crede solo a quello che si vede. Se così fosse smetteremmo di vivere. Ognuno di noi vive per fede: quando sale su un aereo, quando si sposa, quando mangia in un ristorante…  I nostri occhi sono qualcosa di meraviglioso; funzionano come la TV ma ognuno d’essi ha 100 milioni di antenne riceventi… Ma vedono poche cose in rapporto all’esistente…

Enrico Medi, uno scienziato italiano famoso ha scritto che: “Ciò che c’è da vedere è come un pozzo profondo pieno di acqua… Noi ne vediamo solo un cucchiaio…”.

Sono tante le cose che non vediamo: il dolore, l’amore, i raggi ultravioletti, gli elettroni, l’energia elettrica capace di spostare i transatlantici…

Guai se dovessimo vivere solo in rapporto a ciò che si vede… Quando nel mondo imperava la schiavitù ( La società romana era composta da due terzi di schiavi…) se non ci fosse stato chi ha visto un mondo senza schiavitù e ha dato la vita per esso… Avremmo ancora due terzi di schiavi, almeno.

7 – Le tante religioni e le tante forme di cristianesimo, certo, pongono un problema e, io sono felice che tu te lo ponga. Ci sono avventisti che credono degno d’onore solo l’avventismo. Sono pessimi testimoni dell’Avventismo. I pionieri dell’Avventismo non la pensavano così ed anche l’attuale dirigenza dell’Avventismo non la pensa così. Non è così scritto nei nostri statuti.

L’avventismo ha una missione speciale, per certi versi unica ma, grazie a Dio, lo Spirito di Dio non ha certo nell’Avventismo il suo unico strumento.

Le religioni paiono tante; nella sostanza sono assai meno di quanto si pensi poiché esse spesso ruotano intorno a dei comuni denominatori.

Nessuno può esaminare tutte le forme di religione e poi scegliere. Ognuno di noi dovrebbe in primo luogo conoscere la sua. Tu l’avventismo e poi essere aperto a qualunque confronto. So che nella tua comunità l’Ecumenismo non è molto sentito, anzi, è visto come un pericolo. E’ un segno di debolezza. Nessuna vera verità teme il confronto, che arricchisce e conferma.

8 – L’islamismo viene fondato da Maometto diversi secoli dopo Cristo. Se leggi il Corano, parecchi suoi capitoli sono assai simili all’AT.

Sono molti e condivisibili i valori dell’Islamismo. Ma Cristo è qualcosa di totalmente diverso e originale in rapporto a Maometto.

Maometto fu uomo di spada, Gesù fu l’uomo dell’amore dimostrato con la croce.

9 –  La Bibbia che tu hai tra le mani ha parecchie diversità in rapporto a qualunque libro religioso dell’antichità. Te ne elenco solo cinque:

– E’ l’unico libro che:

– Contiene il “profetismo”, ossia un Dio che parla, che si definisce Parola, che ama, che cerca l’uomo, che si identifica con l’amore. L’altro libro che si autodefinisce come rivelazione è il Corano ma, come già detto, sorge come ramo del cristianesimo…

– E’ l’unico libro che i cristiani stessi hanno sottoposto ad analisi spietate (nelle università musulmane è considerato un delitto sottoporre a critica storica il Corano) e l’Evangelo ne è uscito ancor più rafforzato…

– Ha il testo più verificabile storicamente in rapporto a qualunque altro libro religioso…

– E’ l’unico libro che ha al centro Gesù Cristo. Il personaggio più affascinante della storia…

Naturalmente, caro Luca, il discorso è lungo.  Esistono però buone letture che possono aiutarti ad approfondire queste tematiche.  Ho scritto su questi temi un piccolo libro, molto divulgativo, quindi facilmente leggibile che oggi è esaurito ma che presto lo inserirò nel mio sito gratuitamente scaricabile:  “Dio esiste” ADV 1981.

Caro Luca, non fermarti, approfondisci, approfondisci, approfondisci… senza mai dimenticare che l’Evangelo, comunque e in ogni caso, rimane un invito all’amore, alla solidarietà, al perdono, alla rettitudine, all’integrità…

Esistono atei che sono evangelici fedeli… Perché comunque Cristo è il bene…

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